Gab3101’s Weblog

Questa è la mia Vita 2.0

Vittima o carnefice? (vecchio blog)

Questo post appartiene come il precedente al vecchio blog; era stato scritto quando il governo Prodi sembrava davvero voler porre fino al monopolio berlusconiano dell’informazione privata… purtroppo sappiamo tutti come è andata a finire…

“Già da tempo ormai il governo ha annunciato l’intenzione di procedere ad una revisione della legge Gasparri sull’emittenza televisiva. Si è parlato della possibilità di mandare sul satellite una rete Rai (prevedibilmente Rai 3) ed una Mediaset (prevedibilmente Rete 4).

Immediate sono giunte le reazioni sdegnate del Cavaliere e dei suoi accoliti che hanno parlato di un vero e proprio “atto di banditismo”. Mi sono quindi ricordato di uno spot trasmesso da una rete poco conosciuta, EUROPA 7, che illustrava una situazione piuttosto anomala, riguardante proprio la questione delle frequenze tv. Ho cercato quindi qualche informazione in rete ed ho trovato alcune notizie interessanti, di cui stranamente ho sentito parlare molto poco in passato. Cerco di sintetizzarle per come le ho capite (anche se la vicenda è molto complessa e meriterebbe più spazio). Nel 1999 (il Presidente del Consiglio era D’Alema) si è svolta una gara pubblica per la concessione delle frequenze televisive per le trasmissioni di canali nazionali via etere; l’intento era quello di salvaguardare il pluralismo dell’informazione e porre fine ad un ventennio di vero e proprio far-west che aveva caratterizzato il settore. Francesco Di Stefano, imprenditore proprietario di Europa 7, vinse la concessione per una delle sue reti (la seconda gli verrà riconosciuta successivamente dopo vari ricorsi). Rete 4 avrebbe dovuto traslocare sul satellite per far posto alla nuova emittente, considerato il fatto che vari interventi legislativi precedenti avevano stabilito il limite di due reti per editore su un totale di 9 reti disponibili per i privati.

Europa 7 avrebbe dovuto iniziare le trasmissioni entro il 31/12/1999; ma Rete 4 non libera le proprie frequenze. Una sentenza della Corte Costituzionale decide quindi che dal 01/01/2004 le frequenze occupate illegittimamente da Rete 4 vengano oscurate per essere passate al legittimo assegnatario. Il Ministro delle Telecomunicazioni Gasparri (questa volta il Presidente del Consiglio è Berlusconi) cerca quindi di correre al riparo e nell’estate 2003 presenta un disegno di legge sul riassetto del settore radio televisivo che ribalta la situazione e permetterebbe a Rete 4 di continuare a trasmettere. Purtroppo vi sono alcuni elementi di incostituzionalità ed il Presidente della Repubblica Ciampi si rifiuta di firmare la legge, mandandola di nuovo alle camere. Il tempo stringe e Berlusconi si fa un regalo di Natale: il 24/12/2003 vara un decreto legge che salva la sua creatura in attesa che si concluda l’iter parlamentare della legge Gasparri. Finalmente, nell’aprile 2004, viene approvata la Gasparri, che in pratica dice a Di Stefano (patron di Europa 7, che nel frattempo ha fatto enormi investimenti per essere pronto ad iniziare le trasmissioni) che era stato tutto uno scherzo e che non avrà nessuna frequenza nazionale via etere. Tuttora la questione non è chiusa e c’è in ballo un risarcimento danni per Europa 7 di circa 3 miliardi di euro, che se accolta dovrà essere pagata dallo Stato (cioè da noi). Della questione si sta ancora occupando, credo, la Corte di Giustizia Europea.

Con la ventilata riforma della Gasparri, forse, Europa 7 potrebbe finalmente iniziare le sue trasmissioni su scala nazionale, dopo anni in cui Rete 4 ha continuato ad occupare le frequenze regolarmente assegnate ad altri nel lontano 1999. Se la ricostruzione che ho fatto raccogliendo notizie qua e là sulla rete è, almeno a grandi linee, corretta verrebbe da chiedersi se a Berlusconi convenga davvero parlare di “atti di banditismo” come ha fatto…

aprile 12, 2008 Posted by | Politica, Senza Categoria | , , , , | 1 commento

Se ti do il pelo tu che mi dai… (vecchio blog)

Visto il silenzio del team del sito di Radio Deejay, suppongo che i miei vecchi post siano ormai irrecuperabili per quanto riguarda l’importazione su questa nuova piattaforma… l’unica alternativa che ho, dato che non ho copia in formato testo sul mio pc e cercare di recuperare attraverso l’insuperabile google i post di cui esista ancora la copia cache; il seguente è uno di questi:

Se ti do il pelo tu che mi dai…

Così cantava un tempo Renato Zero; questa canzone mi è tornata in mente leggendo una singolare notizia comparsa su un quotidiano di qualche giorno fa. In sintesi, una trentenne romana ha aperto un blog con un unico post in cui dichiara di offrirsi per una notte a chiunque le possa procurare un lavoro a tempo indeterminato con uno stipendio di 1.300 euro al mese (insomma un normale e dignitoso lavoro VERO). Siamo arrivati davvero a raschiare il fondo del barile: pensavo che si dovesse scendere a compromessi solo per sfondare nel mondo dello spettacolo (vedi le notizie-tormentone di quest’estate sulle varie vallette “generose”) e posso capirlo perchè la posta in gioco è ben più alta, si parla di stipendi 10 volte maggiori di quelli di un semplice impiegato. E’ deprimente pensare che una persona presumibilmente di sani principi, come si diceva una volta, sia talmente esasperata da una sequela di lavori a progetto, a termine, a nero, e tutti probabilmente mal pagati, da arrivare a rinunciare alla propria integrità ed ai propri principi (con i quali notoriamente non si mangia nè si paga l’affitto).

La prima cosa che ho pensato, però, è stata: magari fosse così facile! Mi sembra in realtà una non-notizia; probabilmente ci sono migliaia di giovani in Italia che sarebbero disposti a fare un baratto di questo genere. La situazione del lavoro in questo paese è disastrosa, grazie anche ad una legge che molti si ostinano a chiamare “Biagi”, ma che in realtà non lo è. Vi faccio il mio esempio: lavoro a nero circa 50 ore alla settimana per uno stipendio di 1000 euro al mese, ovviamente senza tredicesima; faccio circa 600 km alla settimana con la mia auto e mi viene rimborsata la benzina ma non l’usura (la macchina cade a pezzi) perchè, dicono, è compresa nello stipendio (!). Tutto questo a 33 anni e con in tasca una inutilissima laurea in economia e commercio (voto di laurea 107). Purtroppo ho fatto un solo errore: una volta laureato ho voluto subito iniziare a lavorare e guadagnare, pensando (ingenuo!) che circa 20 anni di studio fossero sufficienti e che fosse tempo di iniziare la mia vita da adulto, rendermi indipendente e vivere con il mio ragazzo. Sono passato da un lavoro nero all’altro, con una breve pausa “a progetto”, sempre svolgendo mansioni per cui sarebbe stata sufficiente la maturità (perchè se non hai esperienza te la devi fare lavorando gratis o quasi). Insomma, avrei dovuto gravare sui miei genitori ancora per qualche anno se avessi voluto sperare di trovare un lavoro minimamente qualificato. E purtroppo non sono l’unico: molti fanno stages o tirocini non retribuiti (ci sono aziende che con questi espedienti ricoprono posizioni vacanti senza fare mai vere e proprie assunzioni), molti non arrivano a guadagnare neanche 1000 euro, molti saltano continuamente da un lavoro all’altro…

Se questa è la situazione, e lo è, non credo davvero che ci debba stupire l’iniziativa della ragazza cui fa riferimento l’articolo. Al contrario, mi voglio congratulare con lei per aver portato una volta di più l’attenzione su un problema grosso come un macigno (o meglio come un iceberg) e colgo l’occasione per segnalare anche la mia disponibilità, se ci fosse qualche datore di lavoro dai gusti un pò particolari….

Inoltre, mi sono messo anche a fare due conti: considerando lo stipendio (e poi la pensione) come la rata di una rendita perpetua, ho calcolato il suo valore attuale con la formula che chiunque ha studiato ragioneria conosce; ebbene, considerato un tasso del 2% annuo, quella unica notte di passione vale la bellezza di 780.000 euro: una delle marchette più care della storia!”

Gabriele.

aprile 12, 2008 Posted by | Costume, Senza Categoria | , , , | Lascia un commento